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138336
IDG810900270
81.09.00270 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
bettiol giuseppe
sul diritto penale cristiano
conferenza all' universita' cattolica di la plata, aprile 1980
Indice pen., an. 14 (1980), fasc. 3, pag. 465-475
f3216; f510; d5; d505
e' certo che il diritto penale non puo' occuparsi di teologia, legata alla fede e non alla ragione, e che l' uomo teologico non puo' essere l' uomo di quella antropologia culturale sottostante il diritto penale, ma e' anche vero che l' uomo teologico vive nella storia, pur interpretandola in termini escatologici; e cioe', vivendo, riceve e porta dei contenuti di valore. teologia e' teologia basata sulla fede, e diritto penale e' diritto penale fondato sulla ragione, ma la fede e' un "obsequium rationale", quindi non una identificazione, ma un collegamento certamente sussiste. la concezione cristiana induce a un diritto penale retributivo, che faccia corrispondere alla gravita' del reato una proporzionale gravita' di pena, specialmente commisurata alla gravita' della colpevolezza. quest' ultima e' il fulcro del diritto penale cristiano, assumendo in se' l' esperienza morale del principio del libero arbitrio. in tale ottica non puo' che criticarsi il sistema delle misure di sicurezza che, come derivazione del concetto probabilistico di pericolosita', degradano l' uomo da persona a cosa, e sono l' espressione di una concezione utilitaristica della vita che si sostituisce a quella etica, annientando tutte le strutture di un diritto penale personalistico.
Centro diretto da M. Fameli - IDG Firenze



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