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| IDG810900276 | |
| 81.09.00276 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| d' ascola vincenzo
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| vecchia e nuova disciplina nella rapina aggravata: un caso
particolare di successione della legge nel tempo
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| nota a cass. sez. i pen. 13 dicembre 1977
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| Riv. it. dir. proc. pen., an. 23 (1980), fasc. 4, pag. 1429-1432
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| d51902; d50126; d5001
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| la suprema corte ritiene che, rispetto a quella previgente, sia da
considerarsi legge piu' favorevole, ex art. 2 comma 3 c.p., l' art.
628 c.p. come modificato dall' art. 3 l. 497 del 1974 disponente una
pena autonoma, fissata tra un minimo di anni 4 e mesi 6 ed un massimo
di anni 20, nel caso ricorra taluna delle aggravanti previste dai nn.
1 e 2 dell' ultimo capoverso, rispetto alla precedente formulazione
legislativa la quale disponeva che la pena base fosse aumentata da un
terzo alla meta' nel caso di concorso di aggravanti previste nei nn.
1 e 2 comma 3 dello stesso articolo. a giudizio dell' a. pero', per
aumenti o diminuzioni entro quote frazionarie fisse come nel caso di
aumento tra un terzo e la meta', dal momento che ci si trova al di
fuori dell' art. 64 c.p., si hanno circostanze non ad effetto comune,
ma speciale, cioe' capaci di fissare una pena per misura indipendente
rispetto a quella ordinaria del reato. riconoscendo l' efficacia
speciale di tali circostanze ne segue che legge piu' favorevole al
reo, contrariamente al giudizio della cassazione, sara' la vecchia
disciplina dell' art. 628 in quanto anche in relazione ad essa sara'
applicabile l' art. 63 comma 4 e quindi il sistema del cumulo
giuridico ovvero in alternativa quello dell' assorbimento, certamente
piu' favorevole di quello del comma 2, che prevede la tecnica del
cumulo materiale degli aumenti di pena nel caso di concorso di
circostanze ad effetto comune.
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| art. 628 c.p.
art. 3 l. 14 ottobre 1974, n. 497
art. 63 c.p.
art. 64 c.p.
art. 2 comma 3 c.p.
art. 67 c.p.
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