| l' introduzione della contabilita' regionale e della riforma della
contabilita' dello stato operata con la l. 468/78 offrono lo spunto
all' a. per una riconsiderazione del fenomeno programmatorio
regionale. premessa la considerazione dell' assenza nel disegno
costituzionale di ogni rapporto tra regione e stato in ordine alla
funzione programmatoria, l' articolo ripercorre le tappe piu'
salienti della vicenda, dai primi embrioni della disciplina dell'
economia, dei vincoli alla proprieta' ed alla regolazione dello
sviluppo, all' empirismo delle prime esperienze di programmazione
regionale in funzione degli squilibri strutturali, dallo schema
vanoni al progetto '80, particolarmente soffermandosi, poi, sulla
programmazione nella fase costituente ed in quella della prima
legislatura regionale. sui tratti attuali della vicenda l' a.
sofferma l' attenzione distinguendo cinque momenti di riflessione:
quello istituzionale, contenutistico, procedurale, esecutivo e
finanziario. a quest'ultimo viene dedicata la parte prevalente della
disamina, con particolare riferimento ai rapporti tra contabilita' e
programmazione regionale, al passaggio della prima dalla logica
gestionale a quella programmatoria, alle implicazioni conseguenti ad
una gestione per programmi e ad un bilancio per progetti. il
contributo si conclude, infine, evidenziando le cause interne ed
esterne alla realta' regionale di deterioramento del disegno
riformistico programmatorio-contabile degli anni 1976-1978.
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