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| IDG810601737 | |
| 81.06.01737 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Bianco Rosanna
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| Inammissibilita' del ricorso all' art. 700 c.p.c. da parte di un
terzo nell' ambito del procedimento di sequestro
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| Nota a ord. Pret. Brescia 24 marzo 1979
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| Giur. merito, an. 13 (1981), fasc. 2, pt. 1, pag. 364-372
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D44020; D44022
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| L' A. non condivide l' ordinanza del Pretore di Brescia che in tema
di provvedimenti d' urgenza afferma: "il terzo che sostiene essere
proprietario di beni sottoposti a sequestro giudiziario, disposto ed
eseguito tra altre parti, puo' ricorrere al provvedimento d' urgenza
per ottenere, previo riconoscimento della sua proprieta', il
dissequestro di tali beni". Rileva infatti che nel caso di specie
esistevano diverse possibilita' di azione a favore del terzo e che
quindi non si poteva ne' sostenere che questi non disponeva di mezzi
idonei alla richiesta giudiziale di tutela, ne' che tali mezzi non
fossero atti ad assicurare una tutela efficace. In particolare
sottolinea che l' intervento nel giudizio di convalida costituiva
rimedio oltre che tempestivo anche specifico per ovviare ad una
situazione come quella in esame. Conclude sostenendo che l'
intrusione di un provvedimento di urgenza all' interno di un
procedimento di sequestro deve essere ritenuta illegittima per
ragioni che si fondano su argomentazioni letterali e genetiche
relative al disposto dell' art. 700 c.p.c., e che gravi sono pure le
conseguenze dell' eventuale ammissione di un ricorso di urgenza all'
interno di un procedimento di sequestro, in ordine particolarmente
all' anticipazione del giudizio di convalida ed alla revoca del
sequestro stesso.
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| art. 700 c.p.c.
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| Ist. per la documentazione giuridica - Firenze
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