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139903
IDG810601838
81.06.01838 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Ponzanelli Giulio
Sul patto di non concorrenza del lavoratore stipulato in termini di opzione
Nota a Cass. sez. lav. 24 marzo 1980, n. 1968
Giust. civ., an. 31 (1981), fasc. 5, pt. 1, pag. 1115-1117
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D743; D306001
Secondo l' A., la soluzione accolta dalla Cassazione nella sentenza che si commenta circa la mancanza di qualsiasi incompatibilita' tra art. 1331 c.c. ed art. 2125 c.c., lascia che il lavoratore, una volta cessato il rapporto di lavoro in seguito a sue dimissioni, subisca gli effetti negativi della dichiarazione del datore di lavoro di avvalersi del patto di opzione. In questo caso la concreta operativita' del patto di non concorrenza viene di fatto a costituire una sanzione contro il lavoratore che abbia deciso di recedere. Dopo aver esaminato le possibili interpretazioni suscettibili di proteggere il lavoratore da arbitrari comportamenti del datore di lavoro, l' A. arriva a dubitare che il patto in questione integri realmente gli estremi di un patto d' opzione, e cio' perche' manca un termine entro il quale esercitare l' opzione, e perche' la convenzione riguarda un avvenimento futuro rispetto alla stipulazione del contratto principale.
art. 1331 c.c. art. 2125 c.c. art. 2596 c.c. art. 2105 c.c. art. 1341 comma 2 c.c. art. 1373 comma 1 c.c.
Ist. per la documentazione giuridica - Firenze



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