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139964
IDG810300178
81.03.00178 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Cotta Sergio
Rivoluzione e diritto. L' ideologia della violenza
Studi catt., an. 25 (1981), fasc. 242-243, pag. 245-251
F42093
La violenza politica - dall' eversione e il terrorismo alla rivoluzione vera e propria, intesa come insurrezione armata e creazione di una nuova societa' con a capo i rivoluzionari - e' oggetto di retoriche condanne da parte di tutti. Ma, a parte la retorica di chi non ha nulla di sostanziale da opporre alla logica della violenza politica (se non la propria paura), bisogna smascherare la retorica di chi, in fondo, condivide l' idea rivoluzionaria e pertanto condanna la violenza non in quanto tale, ma solo in quanto "prematura", "elitaria", "utopica", insomma come "malattia infantile" del movimento rivoluzionario (da Lenin in poi i comunisti hanno sempre condannato un certo tipo di violenza non funzionale ai piani del partito, ma non l' idea di rivoluzione violenta, magari passando attraverso una fase "culturale"). L' A. analizza proprio il concetto filosofico-politico di violenza rivoluzionaria, per evidenziare che l' unica risposta valida a questa ideologia e' l' appello al diritto, e pertanto ai diritti dell' uomo e, piu' in generale, alla legge naturale.
Ist. per la documentazione giuridica - Firenze



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