| Premesso che e' manifestamente infondata - in relazione agli artt. 3
e 24 Cost. - la questione di legittimita' costituzionale delle norme
che attribuiscono, in un unico grado, alla Corte d' Appello, la
competenza a conoscere dei giudizi di opposizione alla stima, in caso
di espropriazione per pubblica utilita', la suprema Corte ha ritenuto
esista un rapporto di connessione tra la causa di risarcimento danni
per occupazione ultrabiennale e quella di opposizione alla stima, in
cui si sia convertita l' originaria di risarcimento danni, per il
periodo successivo al decreto di esproprio intervenuto nelle more di
giudizio e ne ha tratto la conclusione che la Corte d' Appello, quale
giudice "superiore", e' competente a conoscere di entrambi i giudizi.
L' A. critica tali affermazioni rilevando, tra l' altro, e che se
eventuali norme che derogano al principio del doppio grado di
giudizio non sono incostituzionali, cio' non esclude che le stesse
siano eccezionali e, pertanto, di stretta interpretazione, e che l'
art. 34 c.p.c. fa' riferimento a rapporti, reciproci, tra giudici
"inferiori" e "superiori" che conoscano di una determinata
controversia non solo in primo grado, ma anche con la garanzia di un
successivo giudizio d' appello, e che, comunque, nella specie, non
sussisteva, tra le due domande, il rapporto di pregiudizialita'
voluto dall' art. 34 c.p.c., ma trattavasi, unicamente, ai sensi
dell' art. 104 c.p.c., di pluralita' di domande tra le stesse parti
per cui doveva disporsi la loro separazione, con attribuzione, alla
Corte d' Appello, della sola causa di opposizione alla stima.
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