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| IDG810601936 | |
| 81.06.01936 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Recchi Paolo
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| Nuovi insegnamenti della Cassazione sul diritto di ripresa del
concedente che sia o sia stato coltivatore diretto
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| nota a Cass. sez. lav. 16 ottobre 1980, n. 5575
Cass. sez. lav. 3 marzo 1980, n. 1421
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| Riv. giur. lav. prev. soc., an. 32 (1981), fasc. 1-2, pt. 2, pag.
260-262
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D91411; D9125
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| Secondo le sentenze annotate il bracciante concedente di un fondo
coltivato da un mezzadro, colono od affittuario deve attendere, per
la restituzione del proprio terreno, la cessazione della proroga;
mentre ogni imprenditore agricolo deve essere considerato coltivatore
diretto e fruire del diritto di ripresa. Per quanto riguarda il primo
punto, osserva l' A., cio' che il legislatore appare richiedere e'
soltanto l' odierna o passata appartenenza al ceto dei manuali
coltivatore della terra, tali in un proprio, o in un altrui fondo,
anche se come associati o come dipendenti. Non si vede quindi quale
diversita' dei braccianti, rispetto ai coltivatori diretti, possa
giustificare un diverso trattamento nei confronti dei primi.
Identificare poi il coltivatore diretto con l' imprenditore agricolo
tout court e' un equivoco cosi' grave e manifesto, conclude l' A., da
non meritare neppure alcuna argomentazione in merito.
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| art. 1 comma 2 lett. a d.lg.c.p.s. 1 aprile 1947, n. 273
art. 2 l. 10 maggio 1978, n. 176
art. 2083 c.c.
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| Ist. per la documentazione giuridica - Firenze
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