| La sentenza annotata afferma il principio che e' legittimo il
provvedimento comunale di occupazione di un' area di proprieta'
privata per la realizzazione di un parco pubblico, nel quale il
terreno da occupare e' individuato mediante le indicazioni catastali
e della sua estensione, senza la previa redazione dello stato di
consistenza. E' cio' in base alla nuova normativa (art. 3 legge n. 1
del 1978) in tema di espropiazione per utilita' pubblica, che ha
profondamente innovato, sia la' dove dispone la possibilita' di
delega alla giunta municipale sia la' dove ammette che l' atto di
ricognizione della consistenza dell' immobile, assoggettato all'
espropriazione, possa essere effettuato anche posteriormente all'
atto, purche' prima dell' immissione nel possesso. La medesima
sentenza poi afferma anche il principio che gli atti dei sindaci non
siano assoggettabili al controllo preventivo di legittimita' degli
organi competenti, a differenza di quanto la giurisprudenza ritiene
debba avvenire, per i presidenti delle Giunte Provinciali. L' A.
brevemente mette in evidenza a margine, che, dato per valido il
principio proposto dalla sentenza, gli eventuali vizi dell' atto di
ricognizione non inficierebbero il decreto di espropriazione, ma,
semmai solo l' immissione nel possesso del bene. Per quanto riguarda
il secondo principio l' A. rileva come la giurisprudenza sia costante
nell' affermarlo, se si esclude l' isolata sentenza del Tribunale
Superiore delle Acque 6 giugno 1976 n. 18, che, al contrario,
sostiene l' assoggettabilita' al controllo di legittimita', anche dei
provvedimenti del Sindaco.
| |