| Tutte le Costituzioni degli "Stati socialisti" europei si presentano
oggidi' come delle "Costituzioni rigide": nel senso che per la loro
revisione occorrono delle particolari "procedure aggravate" rispetto
a quelle legislative ordinarie. Le "norme giuridiche" in esse
contenute a tale proposito richiedono, infatti, che le anzidette
revisioni siano approvate colla maggioranza dei 2/3 (o talvolta dei
3/5) dei componenti delle loro piu' elevate assemblee
rappresentative. Use, peraltro, data la loro composizione, ad
approvare ogni proposta legislativa a loro presentata con larghissime
maggioranze, senza emendamenti. Ma negli ultimi decenni si sono
formate delle "norme convenzionali", diffusamente seguite, che hanno
portato a sottoporre i progetti di revisione redatti da apposite
commissioni, a vaste consultazioni popolari informali: i cui
risultati sono, poi, vagliati e utilizzati dalle commissioni in
parola prima di sottoporre i progetti stessi all' esame delle Camere.
In tal guisa, pur restando il procedimento di revisione sempre sotto
il controllo e l' impulso del Partito comunista, viene ottenuto il
risultato di meglio conoscere e interpretare le reali tendenze della
pubblica opinione. Come e' comprovato, fra l' altro, dalle numerose
modifiche che vengono generalmente apportate dalle menzionate
commissioni ai progetti originari, in seguito alle proposte espresse
in merito, in vario modo, in tutto il paese, prima di sottoporli alla
scontata e inespressiva approvazione parlamentare.
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