| Il saggio cerca di definire il rapporto stabilito da Weber tra
diritto ed economia entro il processo di razionalizzazione che
caratterizza sia lo sviluppo giuridico che lo sviluppo in altre sfere
della vita. Inizia con una analisi del rapporto tra capitalismo
moderno e il diritto razionale formale che, comunque, non e' visto da
Weber come una connessione necessaria, sia nel senso di una
dipendenza di questa forma di diritto dallo sviluppo del capitalismo,
sia nel senso di una esclusiva compatibilita' con esso del
capitalismo moderno. Nella misura in cui e' legato con lo sviluppo
del capitalismo moderno, il diritto razionale formale viene
considerato da Weber, da un lato come la conseguenza di condizioni
interne allo sviluppo del diritto, cioe' alla formazione di una
classe di giuristi con preparazione universitaria, dall' altro di
condizioni politiche, cioe' di interessi burocratico-amministrativi
dello Stato moderno. Cosi' il diritto razionale formale e' inscritto
in un processo di razionalizzazione che caratterizza l' intero
sviluppo giuridico, ottenuto attraverso due vie fondamentali: quella
della razionalita' formale, un puro sistema giuridico di norme
organizzate in forme logiche, e quella della razionalita' materiale ,
che realizza le condizioni di carattere etico-politiche o di
carattere diverso. L' analisi Weberiana del processo di
razionalizzazione inizia con il distacco dal primitivo formalismo
magico e l' abbandono del dualismo, all' interno della famiglia, fra
l' autorita' patriarcale sul gruppo e il processo di espiazione come
mezzo di composizione delle controversie fra i gruppi. Questo
distacco da' origine a varie forme di legislazione e giurisdizione
che Weber definisce sulla base della distinzione fra potere
tradizionale, potere carismatico e potere razionale. Il diritto che
e' stato trasmesso per tradizione corrisponde al potere tradizionale,
in particolare in una societa' nella quale i gruppi parentali hanno
ancora grande peso, come in Cina; la rispondenza con il potere
carismatico sta nella creazione di un nuovo diritto che parte dai
profeti del diritto; la corrispondenza con il potere razionale puo'
essere trovata nel diritto "dedotto", che si afferma come esito di
considerazioni extra-legali, e nel diritto "decretato", i cui
caratteristici professionisti sono rispettivamente i luminari
giuridici e giuristi di professione. Nel corso del processo di
razionalizzazione del diritto c' e' come una dialettica fra
tradizione e innovazione e dentro quest' ultima una progressiva
sostituzione del diritto creato su basi carismatiche da parte di
diritto razionale. Dal suo originale intimo legame con la religione,
il diritto, cosi', acquisisce la sua propria autonomia che e'
fondata, all' inizio, su una specifica tecnica razionale. In questo
modo diventa possibile vedere chiaramente il rapporto stabilito da
Weber tra la sfera giuridica e quella economica e, in particolare, il
rapporto fra il diritto formale razionale e il moderno capitalismo.
Il diritto che e' materialmente razionale e' compatibile con varie
forme di economia, e percio' col capitalismo moderno, come si puo'
vedere nell' esempio del diritto consuetudinario inglese; d' altra
parte, del diritto razionale formale puo' coesistere con quest'
ultimo. Da qui c' e' una asimmetria fra i due tipi di diritto
razionale nel loro rapporto con l' economia, una asimmetria le cui
radici stanno nel fatto che il diritto razionale formale, proprio
come il capitalismo e lo Stato moderno, e' un fenomeno specifico
dell' Europa occidentale nell' epoca che segue il medioevo.
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