| L' A. sostiene che il costituente ha inteso il rapporto Stato
societa' in modo profondamente diverso e innovativo nei confronti del
passato. L' innovazione profondamente innovativa della Costituzione
repubblicana e' tale che istituzioni e societa' si pongono in un
rapporto di reciprocita' nel senso che "non e' solo che la societa'
debba calarsi nelle istituzioni, ma le istituzioni vengono
inversamente inserite nella societa' come parte di questa". A questo
disegno, pero', non corrispondeva la relta' delle istituzioni della
societa' al momento in cui la Costituzione fu emanata. Da cio' e'
scaturito l' impegno all' adeguamento delle istituzioni e della
societa' ai nuovi principi introdotti dal costituente. In questo
senso, se e' possibile esprimere un giudizio globalmente positivo di
questo trentennio dall' entrata in vigore della Costituzione, in
quanto e' stata mantenuta la democrazia politica e si sono verificati
notevoli miglioramenti economici e sociali, occorre riconoscere che
attualemtne siamo in presenza di una crisi in quanto non c' e'
identificazione tra societa' e Stato. Siamo in presenza di una
"democrazia bloccata" che si manifesta, riguardo alle istituzioni, su
tre piani: quello della governabilita'; quello della funzionalita'
operativa; quello della responsabilita' delle scelte. Il superamento
della crisi attuale e' possibile non tanto attraverso modifiche delle
istituzioni, quanto attraverso il rinnovamento della funzione del
sistema dei partiti. Questi, infatti, devono trovare un nuovo
collegamento con la societa' che, nel rispetto della sua liberta' di
esprimersi, devono saper guidare verso le trasformazioni che sono
richieste.
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