| L' indagine dell' A. e' incentrata sui due corpi di scrittori di
documenti privati esistenti in Roma per tutto il X e l' XI secolo: i
"tabelliones urbis romae" e gli "scrinarii sanctae romanae
ecclesiae". Dopo aver preso in esame le diverse teorie sulla sorte
del corpo tabellionale, cioe' totale scomparsa di questo collegio
soppiantato dagli scriniarii, oppure fusione delle due associazioni
in un' unica categoria, l' A., basandosi su documenti dei monasteri
di S. Maria in via Lata, S. Maria Nova, SS. Cosma e Damiano e S.
Silvestro de capite, compie uno studio analitico sulla scrittura e
sul tipo di "signum" che precede la sottoscrizione del rogatario.
Dall' esame delle forme che alcune lettere (la "z" e la "q") assumono
nei documenti pontifici e delle varianti apportate negli atti privati
redatti dagli scriniarii e dai tabellioni e dall' esame del "signum",
l' A. conclude che, mentre alla fine del IX secolo gli scriniarii
intraprendono a fianco dei tabellioni una nuova attivita', che
offriva maggiori possibilita' di impiego, ove secoli dopo l' istituto
dei "tabelliones" muore e gli scriniarii si affermano come unici
redattori di atti privati, grazie anche alla loro superiorita'
culturale.
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