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Documento


142555
IDG820600375
82.06.00375 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Robert Jacques
Le Conseil Constitutionnel en quiestion?
(il Consiglio Costituzionale in discussione?)
Foro it., vol. 105, an. 107 (1982), fasc. 1, pt. 5, pag. 14-19
D95112
Posto in risalto come la tradizione francese sia sempre stata ostile all' instaurazione di un reale controllo delle leggi, e come sia stato necessario attendere il 1958 per veder costituzionalizzato un meccanismo di controllo con la creazione del Consiglio Costituzionale, l' A. osserva che all' origine venne ad esso affidata soltanto la funzione di regolare le rispettive competenze della legge e del regolamento, in nome del principio della separazione dei poteri; funzione in seguito pero' ampliata fino ad includere un vero e proprio controllo di costituzionalita', divenendo quindi ben presto chiaro che il Consiglio Costituzionale stava per diventare un contropiede apprezzabile, ma inatteso, all' autoritarismo e al presidenzialismo del regime. L' A. si chiede pertanto se il Consiglio Costituzionale sia destinato a divenire un "terzo-potere" o un "contro-potere" in un regime che non ne tollera che due: il Presidente della Repubblica e il Parlamento. A tal fine si indugia a definire l' attuale natura giuridica e gli esatti limiti della funzione, evidenziando come il governo potrebbe, nei confronti del Consiglio Costituzionale, o ignorarne le decisioni, o cambiarne la competenza, o sopprimerlo puramente e semplicemente. L' A. non condivide pero' tali soluzioni, ritenendo preferibile per l' avvenire una trasformazione progressiva di tale organo in una effettiva Corte Costituzionale, spiegandone quale dovrebbe essere la posizione e le competenze: una riforma in tal senso, conclude, rinforzerebbe la liberta' individuale, il controllo del Parlamento e i diritti dell' opposizione.
Ist. per la documentazione giuridica - Firenze



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