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Documento


142653
IDG820300074
82.03.00074 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Iozzelli Luca, Salsecci Gianluca
Tentativi di una lettura "Economica" dell' enciclica
Vita soc., an. 38 (1981), fasc. 6, pag. 339-344
D9276
L' enciclica Laborem Exercens si inserisce nell' insegnamento della Chiesa sulla questione sociale, iniziato con la Rerum Novarum, all' interno del quale il problema centrale e' costituito, secondo Giovanni Paolo II, dal lavoro. Gli AA. tracciano le linee essenziali del contenuto dell' enciclica sulla concezione del lavoro: soggetto del lavoro e' e deve rimanere l' uomo; il lavoro deve servire all' uomo e deve esser mezzo per esaltarne la sua umanita'. Una tale concezione si contrappone al pensiero materialistico ed economicistico, che considera il lavoro come uno strumento di produzione o come una merce da scambiare fra lavoratore e datore di lavoro. Secondo gli AA., le critiche al capitalismo e al collettivismo non implicano la proposta di una terza via cristiana, ma sembrano invitare gli uomini a trovare, attraverso strumenti scientifici idonei, le opportune soluzioni dei problemi che la stessa enciclica individua e denuncia. Emerge, affermano gli AA., l' alta considerazione delle lotte del movimento operaio, intese come forme concrete di difesa dell' uomo da ogni attacco alla dignita' del lavoro. Gli AA. evidenziano anche concetti "non facilmente comprensibili" dell' enciclica: la mancanza di una definizione della parola "lavoro" lascia dubbi se l' imprenditore debba essere considerato un lavoratore come tutti gli altri o un capitalista; l' affermazione secondo cui l' uomo partecipa col proprio lavoro alla creazione di Dio puo' trovare difficile corrispondenza in certe attivita' come quando il lavoro e' degradante o addirittura pericoloso per la vita, oppure quando e' inserito nella produzione di ordigni di guerra. Altri aspetti non chiariti, affermano gli AA., sono la non sempre univoca interpretazione del termine "occupazione"; la critica al capitalismo che sembra risentire di schemi ormai desueti. Fatto positivo e' considerata la metodologia presente nell' enciclica. La Chiesa svolge il suo magistero per comprendere le connessioni tra la Parola di Dio e i momenti piu' qualificanti della vita quotidiana dell' uomo: questi momenti sono considerati nella loro storicita' e non piu' immodificabili e sui quali sia possibile pronunciare un definitivo giudizio.
Ist. per la documentazione giuridica - Firenze



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