| L' enciclica Laborem Exercens si inserisce nell' insegnamento della
Chiesa sulla questione sociale, iniziato con la Rerum Novarum, all'
interno del quale il problema centrale e' costituito, secondo
Giovanni Paolo II, dal lavoro. Gli AA. tracciano le linee essenziali
del contenuto dell' enciclica sulla concezione del lavoro: soggetto
del lavoro e' e deve rimanere l' uomo; il lavoro deve servire all'
uomo e deve esser mezzo per esaltarne la sua umanita'. Una tale
concezione si contrappone al pensiero materialistico ed
economicistico, che considera il lavoro come uno strumento di
produzione o come una merce da scambiare fra lavoratore e datore di
lavoro. Secondo gli AA., le critiche al capitalismo e al
collettivismo non implicano la proposta di una terza via cristiana,
ma sembrano invitare gli uomini a trovare, attraverso strumenti
scientifici idonei, le opportune soluzioni dei problemi che la stessa
enciclica individua e denuncia. Emerge, affermano gli AA., l' alta
considerazione delle lotte del movimento operaio, intese come forme
concrete di difesa dell' uomo da ogni attacco alla dignita' del
lavoro. Gli AA. evidenziano anche concetti "non facilmente
comprensibili" dell' enciclica: la mancanza di una definizione della
parola "lavoro" lascia dubbi se l' imprenditore debba essere
considerato un lavoratore come tutti gli altri o un capitalista; l'
affermazione secondo cui l' uomo partecipa col proprio lavoro alla
creazione di Dio puo' trovare difficile corrispondenza in certe
attivita' come quando il lavoro e' degradante o addirittura
pericoloso per la vita, oppure quando e' inserito nella produzione di
ordigni di guerra. Altri aspetti non chiariti, affermano gli AA.,
sono la non sempre univoca interpretazione del termine "occupazione";
la critica al capitalismo che sembra risentire di schemi ormai
desueti. Fatto positivo e' considerata la metodologia presente nell'
enciclica. La Chiesa svolge il suo magistero per comprendere le
connessioni tra la Parola di Dio e i momenti piu' qualificanti della
vita quotidiana dell' uomo: questi momenti sono considerati nella
loro storicita' e non piu' immodificabili e sui quali sia possibile
pronunciare un definitivo giudizio.
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