| L' enciclica Laborem Exercens va letta partendo dai presupposti
seguenti: la presa di coscienza che la realta' sociale e' anche un
momento della Rivelazione di Dio; la crisi che ha investito i termini
di "natura" e di "legge naturale", che hanno rappresentato l'
ossatura dell' insegnamento sociale della Chiesa fino alla Mater et
Magistra; la crisi epocale del nostro tempo che sta scuotendo
parametri, come ad esempio lo sviluppo ed il lavoro , gia' ritenuti
sicuri e definiti. elemento piu' significativo di merito dell'
enciclica e' dato dall' immagine di uomo, dal progetto di Uomo che il
Papa delinea. Questa centralita' dell' uomo intrecciandosi con la
realta' umana del lavoro dischiude alla riflessione ed all' impegno
dei credenti e degli uomini di buona volonta' ampie prospettive, non
solo per la spiritualita' e per l' etica sociale, ma anche per la
politica. Il progetto di uomo di Giovanni Paolo II e' quello che
emerge dalla sapienza biblica, per cui e' "soggetto del lavoro". Il
significato soggettivo del lavoro e', quindi, preminente su quello
oggettivo. La concezione dell' uomo e del lavoro cosi' delineata si
contrappone antiteticamente a quella del capitalismo, che considera
il lavoro come merce e l' uomo come strumento di produzione. E si
oppone altresi' al materialismo, che e' l' affermazione della
superiorita' di cio' che e' materiale subordinandovi cio' che e'
spirituale e personale. La proposta di un' etica della promozione
umana chiama in causa la coerenza fra il sentire profondo degli
uomini e l' esperienza quotidiana e sociale e per i credenti
significa la coerenza fra esperienza di fede, la vita cristiana
cioe', e la vita quotidiana, civile, sociale, politica. Dalla
enciclica emerge, sostiene conclusivamente l' A., il rifiuto a
svolgere un ruolo ideologico, a proporre una "terza via" fra sistemi
a proprieta' collettivistica e sistemi dove permane la proprieta'
privata dei mezzi di produzione, ma un "discernimento attivo per i
credenti", la cui vita cristiana autentica si incarna nella storia,
perche' conprendano, dalla riflessione e dall' esperienza del
movimento operaio, le indicazioni per umanizzare il lavoro e quindi
per aiutare l' uomo a divenire "piu' uomo".
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