| L' A. ripercorre l' evoluzione del concetto di classe sociale operata
dalla Chiesa, attraverso l' analisi delle encicliche papali dalla
Rerum Novarum alla Laborem Exercens. La Rerum Novarum muove dalla
rappresentazione di una societa' divisa in classi come diretta
conseguenza di un oridine naturale e ammette nello stesso tempo la
conformita' all' ordine naturale delle ineguaglianze sociali. La
Quadragesimo Anno propone una concezione del fenomeno delle classi
piu' evolutiva e dinamica, ammettendo come forma legittima di lotta
la dialettica sociale del confronto e delle rivendicazioni fra le
classi. Con la Mater et Magistra, che dichiara che "l' esercizio
delle responsabilita' da parte dei lavoratori negli organismi
produttivi .... risponde alle esigenze legittime della natura umana",
viene intaccato il fondamento stesso della distinzione, riferita ad
un ordine naturale delle cose stabile ed immutabile tra classe
capitalistica imprenditoriale e classe lavoratrice. La Laborem
Exercens, sostiene l' A., opera un radicale superamento della
dottrina della Rerum Novarum. Enunciando un criterio di ordine
universale, il lavoro umano come fondamento del valore e del merito,
la Laborem Exercens fonda il principio dell' eguale dignita' e valore
dei diversi generi di lavoro umano, e quindi il principio della
eguaglianza economica di tutti i ceti sociali. E' cosi' negato il
principio di una societa' divisa per natura in classi.
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