| Svolte alcune precisazioni di carattere terminologico e concettuale
in merito alle espressioni cogestione, controllo, democrazia
industriale, partecipazione, l' A. procede ad un rapido excursus dei
fenomeni partecipativi maturati in Italia. Il fine e' quello di
verificare l' ipotesi secondo cui la "partecipazione" debba essere
interpretata come superamento della contrapposizione
cogestione-controllo: la prima intesa come mera integrazione
subalterna dei lavoratori negli organi e/o nella logica dell' impresa
capitalistica; il secondo come il potere di influenza scevro da ogni
corresponsabilizzazione. L' A. considera, quindi, la partecipazione
al livello dell' impresa attraverso l' esame dei contratti collettivi
e la legislazione lavoristica e la prassi non codificata, ed esamina
le norme di partecipazione dei lavoratori alla formazione della
politica economica attraverso l' analisi dei rapporti sindacato Stato
nella legislazione economica, e delle forme non istituzionalizzate di
partecipazione alla formazione della politica economica. Procede con
una serie di osservazioni critiche sul progetto di disegno di legge
sul piano di impresa relativamente alla questione della
corresponsabilizzazione dei lavoratori e conclude con una riflessione
sulle esperienze straniere per verificare che non risponde al vero
che tutte le esperienze partecipative sviluppatesi in altri
ordinamenti siano caratterizzati dall' integrazione subalterna degli
interessi dei lavoratori per i fini dell' impresa capitalistica.
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