| 142833 | |
| IDG821200098 | |
| 82.12.00098 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
| |
| Giampietro Franco
| |
| Piani regionali delle acque e disciplina degli scarichi dopo la
"Merli-bis"
| |
| | |
| | |
| | |
| | |
| | |
| Regioni, an. 9 (1981), fasc. 3-4, pag. 678-690
| |
| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
| |
| D0116; D01160; D0117; D1825; D1880
| |
| | |
| | |
| | |
| | |
| L' A. analizza la l. 10 maggio 1976 n. 319, considerando come, stante
il perdurare del contenzioso fra Stato e Regione in ordine alla
delimitazione delle competenze normative ed amministrative, riservate
a quest' ultima dall' art. 117, primo comma, Cost., il legislatore
abbia scelto, come criterio di ripartizione della disciplina degli
scarichi una soluzione intermedia rispetto alle due contrapposte
posizioni, cioe' riserva di competenza allo Stato ovvero
riconoscimento di potesta' normativa regionale concorrente. L' A.
ritiene che alla luce del d.p.r. 616 del 1977, che ha profondamente
innovato la materia degli scarichi, la l. 319 esorbiti dal modello
della legge quadro. L' A. conclude facendo notare come il rigido
modello scaturente dalla l. 319 tendente ad evidenziare il carattere
uniforme ed inderogabile della regolamentazione degli scarichi su
tutto il territorio nazionale, risulta non solo modificato da altri
precetti contenuti nella legge stessa, ma e' stato reso piu' duttile
dal riconoscimento della potesta' legislativa regionale concorrente
in materia operato dalla l. 650 del 1979.
| |
| l. 10 maggio 1976, n. 319
art. 117 Cost.
l.r. LO 20 marzo 1980, n. 32
| |
| Centro diretto da E. D'Elia - IDG Firenze
| |