| Oggetto del presente studio e' la peste di Napoli del 1656. L' A.
analizza la vicenda nella sua complessita': l' irrompere del
flagello, introdotto da un agente esterno alla citta' (nave, soldati,
mendicanti, merci), il tentativo di esorcizzare il male attraverso
espiazioni collettive (processioni, nuovi culti, costruzione di
santuari), la successiva individuazione di un agente interno alla
comunita' che scatena la persecuzione dei possibili diffusori umani
dell' epidemia (linciaggio popolare contro i presunti untori e
esplosione della rabbia della plebe contro gli spagnoli), le
lacerazioni interne alla citta' assediata dall' epidemia, la
riorganizzazione del potere (politico, sociale, religioso, medico) e
le forme di controllo imposte dalla disciplina della segregazione e
della fuga.
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