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| IDG820900172 | |
| 82.09.00172 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Gaito Alfredo
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| Sull' efficacia immediata dei regolamenti comunitari nel settore
penale
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| nota a Cass. sez. VI pen. 17 giugno 1980
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| Giur. it., an. 133 (1981), fasc. 11, pt. 2, pag. 453-456
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D87005; D87009; D5
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| La questione del valore giuridico dei regolamenti comunitari trova
nella giurisprudenza soluzioni differenziate. Talvolta, pur
ammettendo sul piano dei principi generali l' operativita' immediata
dei regolamenti CEE, la Cassazione penale ha escluso dall' ambito
applicativo concreto ogni aspetto incidente sulla dimensione penale
dei fatti, affermando che "ne' espressamente ne' implicitamente la
normativa comunitaria potrebbe porre nel nulla le dette disposizioni
penali, destinate a perdurare nel tempo fino ad abrogazione -
espressa o tacita - con nuova legge statale". In altre occasioni,
"norme aventi effetto diretto, sono sullo stesso piano delle norme
interne dello Stato". Nel caso di specie, la Suprema Corte ha
rilevato la contemporanea esistenza di una disciplina comunitaria
direttamente applicabile e di una disposizione interna anteriore,
confliggente - e quindi incompatibile - con il diritto
sovranazionale. Esattamente, percio', i giudici italiani hanno
ritenuto la norma interna tacitamente abrogata dalla sopravvenuta e
contrastante disciplina comunitaria, come del resto e' ormai da anni
pacifico in dottrina. Come e' pacifico che le questioni pregiudiziali
sull' interpretazione del diritto comunitario possano essere
sollevate ex art. 177 Trattato istitutivo CEE "in tutti i
procedimenti nazionali, anche a carattere penale".
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| art. 177 Tr. CEE
art. 189 Tr. CEE
reg. CEE 1492/71
l. 14 ottobre 1957, n. 1023
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| Centro diretto da M. Fameli - IDG Firenze
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