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| IDG820600675 | |
| 82.06.00675 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| La China Sergio
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| La giurisprudenza inquieta, ovvero il giudice senza procedimento
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| Foro it., an. 107 (1982), fasc. 2, pt. 5, pag. 38-46
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D023
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| Dall' esame di alcuni casi pratici l' A. rileva come si stia
verificando una svalutazione del binomio procedimento-provvedimento,
una rottura cioe' della necessaria "consecutio" tra quello e questo,
tra procedimento come luogo e metodo di formazione del provvedimento.
Rileva inoltre come sul piano strettamente giuridico cio' sia
avvenuto attraverso la pericolosa attenuazione del fondamentale
principio di liberta' espresso dall' art. 81 c.p.c., che vieta e nega
l' autoinvestitura della cura ed esercizio di diritti altrui;
attenuazione malamente ed artificiosamente coperta col creare
complicate figure di interessi superindividuali, facenti capo ad enti
esponenziali o a portatori collettivi. Da questo progressivo
scivolare della funzione giurisdizionale verso forme camerali ed
autorizzatorie, e verso una prassi di tendenziale insofferenza del
procedimento, l' A. trae la conclusione che il problema, a questo
punto, non e' piu' o non e' solo in termini di celerita' delle
procedure civili, ma e' quello di conservare al giudice la condizione
di giudice, di conservargli cioe' la funzione di fornire comandi
destinati all' "hic et nunc", tra soggetti determinati e non proclami
lanciati erga omnes.
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| art. 101 Cost.
art. 81 c.p.c.
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| Ist. per la documentazione giuridica - Firenze
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