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143219
IDG820800056
82.08.00056 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Modugno Franco, D' Alessio Rosalia
L' aborto delle minori tra "irrilevanza" e sollecitazioni agli operatori del settore
nota a C. Cost. 25 giugno 1981, n. 109
Giur. cost., an. 26 (1981), fasc. 6, pt. 1, pag. 951-966
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D51800; D04005; D0410; D0411
Con la sentenza annotata la Corte Costituzionale ha affrontato la questione di legittimita' della procedura prescritta dalla legge n. 194/1978 per l' interruzione della gravidanza della minore. La Corte ha mantenuto ferma la disciplina legislativa, ritenendo in primo luogo non fondata la prospettata discriminazione tra gestanti maggiorenni e minorenni, e inammissibile per difetto di rilevanza la questione relativa alle condizioni di liceita' dell' aborto. Non si puo' non mettere in evidenza, osservano gli AA., che la Corte sembra ritenere ormai senz' altro costituzionalmente legittimo, se non addirittura costituzionalizzato, nel nostro ordinamento, un "diritto" di aborto anche non terapeutico. L' ultima questione sottoposta all' esame della Corte riguarda il possibile contrasto con i diritti dei genitori delle norme che attribuiscono al giudice tutelare il potere di autorizzare l' aborto della minore. La Corte ha ritenuto non fondata la questione, osservando che, se la consultazione dei genitori non e' prescritta, non e' pero' esclusa. In tal modo la Corte ha privilegiato il ruolo di garanzia del giudice ordinario, al cui prudente apprezzamento e' rilasciata la possibilita' di consultare i genitori, operando un positivo bilanciamento degli interessi costituzionalmente protetti: da un lato il primario diritto alla salute e dall' altro il diritto dovere di istruire ed educare i figli minori.
l. 22 maggio 1978, n. 194 art. 2 Cost. art. 30 Cost. art. 31 Cost. art. 3 Cost. art. 32 Cost.
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