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| IDG821200235 | |
| 82.12.00235 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Locci Partemio
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| Indennita' integrativa speciale ad alcune categorie di personale in
servizio ed in quiescienza: questioni interpretative dell' art. 1
della legge 27 maggio 1959, n. 324, e dell' art. 99 del d.p.r. 29
dicembre 1973, n. 1092
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| Nuova rass. legisl. dottr. giur., s. 2, an. 53 (1979), fasc. 4 (16
febbraio), pag. 517-520
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D74405; D14315
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| Premesso che le fonti normative che vietano il cumulo dell'
indennita' integrativa speciale e/o prevedono la sospensione sono
contenute nell' art. 1 comma 5 della legge n. 324/1959, nell' art. 99
comma 5 del d.p.r. n. 1092/1973 e nell' art. 17 comma 1 della legge
n. 843/1978, l' A. osserva che la verifica dell' an debeatur tende ad
evitare l' indebito in alcune categorie di persone facoltizzate ad
esercitare attivita' libero professionali. Dalla disamina svolta
della normativa in materia l' A. ritiene concludere che il personale
dipendente da enti locali, il quale svolge, nei casi tassativamente
consentiti dalla legge e/o dagli accordi nazionali di lavoro, anche
un' attivita' professionale e percepisce, a questo titolo, un
trattamento di scala mobile, continua ad aver diritto all' indennita'
integrativa speciale; mentre in casi analoghi i pensionati non hanno
diritto a percepire la predetta indennita'.
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| art. 1 l. 27 maggio 1959, n. 324
art. 99 d.p.r. 29 dicembre 1973, n. 1092
art. 17 l. 21 dicembre 1978, n. 843
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