| L' A., dopo una disamina del fenomeno "impresa", visto sia sotto il
profilo giuridico che sotto quello economico, si addentra nello
studio degli aspetti salienti della materia concernenti la pubblica
impresa. Definitola un organismo essenzialmente economico, che in
mano pubblica coordina i fattori produttivi ed offre sul mercato beni
o servizi a un prezzo che puo' non coprire tutto il costo di
produzione, procede a individuare le origini dell' impresa pubblica,
tracciandone un breve profilo storico, accennando altresi' all'
intervento pubblico nella economia privata attraverso le
partecipazioni statali, che ebbero l' avvio con la costituzione nel
1933 di un ente pubblico ausiliario (IRI). Una nuova fase viene dall'
A. individuata quando dopo la seconda guerra mondiale il sistema
delle partecipazioni statali e' stato ampliato e all' IRI si sono
aggiunti altri enti di gestione, e precisamente l' ENI e l' EFIM, dei
quali richiama i rispettivi settori di intervento. Accenna infine al
problema relativo ai criteri di conduzione delle imprese pubbliche in
genere, per la cui soluzione ritiene non possa prescindersi dalle
norme di diritto positivo. Conclude osservando come di fatto lo Stato
sia oggi sempre piu' imprenditore e che a sostegno dell' opportunita'
di interventi mediante imprese pubbliche si possano adottare
motivazioni valide quali, fra le altre, l' arretratezza del
mezzogiorno, il problema della disoccupazione, la necessita' del
superamento dell' attuale situazione di grave crisi economica.
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