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| IDG821200299 | |
| 82.12.00299 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| De Rubertis Nicola
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| La recidiva e la sanzione amministrativa
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| Nuova rass. legisl. dottr. giur., an. 55 (1981), fasc. 18 (16
settembre), pag. 1787-1793
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D50230; D18227
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| La recidiva, che attiene alla caduta nel reato da parte di chi e'
stato in precedenza condannato con sentenza definitiva, e' istituto
di antica data. L' A., attraverso una ricognizione storica della
recidiva, dal diritto romano al diritto intermedio e quindi al codice
Zanardelli, perviene alla disciplina dell' istituto nel vigente
sistema penale. Riguardo alla sua natura giuridica osserva che e'
considerata, da giurisprudenza e dottrina, una circostanza aggravante
della pena. L' A. rileva che una situazione di recidiva puo'
verificarsi anche quando, in seguito all' applicazione di una
sanzione amministrativa principale come il pagamento di una somma di
denaro, la legge prevede che debba aggiungersi la sospensione, la
revoca o la dichiarazione di decadenza di un' attivita' esercitata
legittimamente. In questo caso la legge pone in essere una sanzione
amministrativa accessoria caratterizzata da recidiva. L' A.,
riportando la giurisprudenza amministrativa in proposito, ritiene che
la sanzione amministrativa ha carattere afflittivo ed incide su una
situazione di diritto soggettivo. L' autorita' che la applica
esercita una funzione analoga a quella dello Stato per la
trasgressione delle norme penali. Insieme con la giurisprudenza l' A.
esclude infine che la nozione di recidiva ricavabile dal codice
penale si possa applicare alle sanzioni amministrative. Ammette pero'
che l' applicazione di una sanzione amministrativa, come la chiusura
di un esercizio pubblico, e' giustificata in seguito all'
accertamento di recidivita' del contravventore.
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| art. 99 c.p.
art. 10 l. 28 luglio 1971, n. 558
Cons. Stato sez. V 29 ottobre 1974, n. 473
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