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143314
IDG821200300
82.12.00300 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Magri Carmelo
Considerazioni sulla riforma sanitaria
Nuova rass. legisl. dottr. giur., an. 55 (1981), fasc. 18 (16 settembre), pag. 1776-1784
D188
Attraverso una ricognizione storica del servizio sanitario nazionale, l' autore perviene all' attuale organizzazione basata sul decentramento locale. Dopo aver ricostruito con uno schema la struttura sanitaria locale, rileva che lo strumento operativo basilare che eroga l' assistenza e' l' U.S.L.. Osserva poi che l' articolazione effettuata dalla riforma e' data dalle U.U.S.S.L.L. e dal distretto e tra questi due poli sono inserite tecniche di secondo livello. L' U.S.L., che manca di personalita' giuridica, e' amministrata da una assemblea e da un comitato di gestione. La struttura di base e' il distretto il quale assicura le prestazioni di prevenzione primaria, secondaria e terziaria. Il distretto non ha funzioni amministrative e non eroga prestazioni di seconda istanza che sono invece rese dalle strutture di secondo livello come l' ospedale. Secondo l' autore i punti innovativi della riforma sono dati innanzitutto dalla riunione, in un unica struttura locale, dell' assistenza preventiva, curativa e riabilitativa. Vi e' poi la valorizzazione del territorio e la partecipazione della popolazione che in esso agisce. Su quest' ultimo concetto l' autore esprime pero' qualche riserva poiche' non vi puo' essere partecipazione senza uguaglianza e l' uguaglianza non e' sempre una realta' effettiva nel nostro ordinamento. A giudizio dell' autore i punti negativi della riforma sono dati dalla scelta di un modello unico di U.S.L. con conseguente disparita' di trattamento tra Regione e Regione. Mette in rilievo poi che, la riunificazione in un unico organismo di qualsiasi attivita' sanitaria, ha un risvolto negativo poiche' confonde la sanita' come vigilanza con l' assistenza. Non e' difficile ipotizzare inoltre un peggioramento delle strutture ospedaliere per ragioni di bilancio. Poiche' la legge non prevede organi intermedi di coordinamento, possono verificarsi problemi in ipotesi di provvedimenti adottati solamente da taluni Sindaci, nel caso di U.S.L. in cui siano compresi piu' Comuni. Questi ed altri inconvenientisecondo l' A. si sono gia' verificati. Per rendere piu' funzionale il servizio sanitario ed evitare che una cattiva formulazione della legge renda inoperante la riforma, l' autore prospetta alcune modifiche alla nuova organizzazione. E' necessario innanzitutto attribuire la personalita' giuridica alle U.U.S.S.L.L. e istituire un organo di collegamento nel territorio regionale. Infine e' opportuno riconoscere al coordinatore sanitario un' effettiva capacita' d' intervento in tutti i settori, capacita' che invece non emerge dalla legge di riforma.
l. 23 dicembre 1978, n. 833 art. 14 l.r. VE 7 marzo 1980, n. 13
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