| Il decreto legge 20 novembre 1981 n. 663, concernente l' edilizia
residenziale e la materia degli sfratti, contiene importanti norme su
cui dovra' pronunciarsi il Parlamento in sede di conversione. I punti
piu' salienti del decreto riguardano la possibilita' di rilascio
della concessione edilizia anche in assenza di programma pluriennale.
In secondo luogo, non sono piu' soggette a concessione ma ad
autorizzazione, anche tacita ove il sindaco non si pronunci entro 60
giorni sulla domanda, le opere di recupero abitativo. La domanda di
concessione edilizia s' intende accolta qualora il sindaco non abbia
negato, con provvedimento motivato, il rilascio della concessione
entro 90 giorni dalla presentazione del progetto e della domanda. Per
quel che riguarda le autorizzazioni, i nulla osta ed i visti
richiesti da norme statali, regionali e comunali, se non intervengono
entro 60 giorni dalla presentazione della domanda si intendono
positivi. E' esclusa la possibilita' di sequestro, da parte del
giudice penale, di opere eseguite in conformita' ad un provvedimento
esplicito di assenso. Il decreto prevede anche agevolazioni, ai fini
dei contributi, per coloro che costruiscono per esigenze proprie o
del coniuge e dei parenti entro il secondo grado. Secondo l' autore
queste norme danno perplessita' nei punti ove svuotano di significato
i piani pluriennali ed i piani urbanistici generali. Importante e' la
norma che permette il rilascio della concessione edilizia in assenza
dei piani pluriennali sebbene e' piu' giustificata per i piani d'
iniziativa pubblica che per quelli privati. Difficolta' si
riscontrano nell' articolo 7 sul significato da dare alla parola
pertinenze ed alle occupazioni del suolo mediante deposito di
materiali. Secondo l' autore le perplessita' maggiori sono date dall'
articolo 8 laddove estende il silenzio-assenso anche ai piani di
lottizzazione. Egli fa rilevare che, ammettendo l' assenso tacito
alla domanda di lottizzazione, dopo la scadenza del termine, si
rendono difficili gli interventi che sono talvolta necessari.
Riguardo all' articolo 9 l' autore rileva che l' accertamento delle
esigenze familiari da parte del Comune, non sara' sempre agevole. L'
autore conclude affermando che queste norme, pur essendo agevolative,
non tengono conto delle esigenze del Comune nel controllo dell' uso
dei suoli.
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