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143353
IDG820200117
82.02.00117 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Cantarella Glauco Maria
Le vicende di Pasquale II (1099-1118) nella recente storiografia
Riv. st. Chiesa It., an. 35 (1981), fasc. 2, pag. 486-504
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
S7361
L' A. passa in rassegna, seguendo l' ordine cronologico, i piu' recenti studi storiografici sul papa Pasquale II. Negli anni '60 gli studi dello Zerbi o del Miccoli, che hanno molti punti in comune, si limitano praticamente all' esame del concordato di Sutri del 1111 che ritengono innovatore e rivoluzionario, una rinuncia alla secolare politica della Chiesa, un ritorno alla poverta' di beni e alla ricchezza spirituale delle origini. Sulla stessa linea di interpretazione pauperistica l' A. colloca i saggi del Leidinger, del marxista E. Werner, di P. F. Palumbo, pubblicati tra gli anni '60 e '70. Pur continuando a privilegiare il trattato di Sutri, rigettano pero' l' interpretazione pauperistica gli studi del Wilks e del Friend: l' accordo e' visto come un tentativo di operare una piu' chiara divisione dei compiti tra il clero e gli uffici secolari nel governo del mondo cristiano. Un salto di qualita' rappresenta, nella storiografia pascaliana, l' opera di Uta-Renate Blumenthal con una serie di saggi pubblicati tra il 1976 e il 1978 in cui, ampliata notevolmente la base documentaria, risulta una piu' complessa figura di Pasquale II. Questi non e' piu' considerato un debole, candido ed inesperto successore di Gregorio VII, ma dotato di abilita' nelle trattative intese al rafforzamento della sede romana nella questione delle investiture. Nessuna mitezza, nessun intento pauperistico anche nell' ampia monografia del Servantius, della fine del 1979.
Ist. storia del diritto - Univ. MI PV



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