| L' A. esamina i tentativi di rinnovamento della Chiesa nello spirito
del Concilio tridentino nelle diocesi della Terra di Lavoro nell'
eta' postconciliare. L' azione dell' autorita' ecclesiastica e'
intesa alla riappropriazione di diritti, privilegi, proprieta', che
dovrebbero riordinare o creare strutture atte a dare nuova forza alla
Chiesa nella societa'. Questa azione di ricupero cozza contro
posizioni usurpate, o non rivendicate da anni, incontrando l'
opposizione di numerose categorie di gente interessata alla difesa di
interessi ormai cristallizzati: signori, borghesi, coloni, massari. I
risultati sono modesti, le rendite scarse; tuttavia e' eccessivo il
numero di ecclesiastici e di aspiranti a una sia pur magrissima
rendita. Molti di loro sono pero' impreparati moralmente e
culturalmente. Di qui il tentativo di limitare le ordinazioni in
alcune diocesi, con la richiesta di un minimo di cultura, spesso
vanificato dal fatto che gli aspiranti ottenevano l' ordinazione in
diocesi vicine. Per sopperire alle carenze di un clero impreparato e
con scarso prestigio religioso, sorgono numerosi gli ordini regolari:
francescani, agostiniani, domenicani, carmelitani, ecc.. Estesa anche
la rete caritativo-assistenziale che si appoggia alle organizzazioni
dei laici. Alto e' il numero degli ospedali, degli ospizi, dei monti:
segno dell' ampiezza assunta dal fenomeno del pauperismo e del
vagabondaggio nella zona.
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