| Crispi, moderato e riformista, partecipa alla rivoluzione palermitana
del gennaio 1848, e diventa membro del Comitato di Guerra e
segretario del Ministero di guerra. In posizione di moderato si
dimostra anche nei suoi interventi come deputato alla Camera dei
Comuni e nei suoi articoli sull' "Apostolato", giornale che egli
fonda e dirige dal gennaio al maggio 1848. E' per la baronale
Costituzione del 1812, sia pure con le modificazioni portate dal
tempo. Lontano da spiriti repubblicani e non ancora toccato dall'
unitarismo mazziniano, e' favorevole ad una federazione della Sicilia
con gli altri popoli della penisola. Sostenitore dell' ordine, e'
contrario ad una leva rivoluzionaria di popolo contro il tentativo
borbonico di riconquista dell' isola ed e' invece favorevole all'
istituzione di un esercito regolare siciliano. Comincia a spostarsi
su posizioni democratiche dal febbraio 1849, quando riprende la
pubblicazione dell' "Apostolato". Riferisce con simpatia la cronaca
degli avvenimenti di carattere politico e sociale d' Europa e d'
Italia in quei mesi, come quelli di Toscana e di Roma. A questo
spostamento verso posizioni democratiche puo' aver contribuito anche
il fatto di non aver potuto realizzare le sue aspirazioni a diventare
membro del governo. Esule, si accosta gradatamente al Mazzini.
Conserva tuttavia non inaridito il suo originario filone
riformistico, che riverra' alla luce in lui quando non sara' piu'
esponente dell' opposizione, ma uomo di governo della monarchia.
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