| L' intervento dell' IRI nelle crisi bancarie iniziatesi nel 1922 con
la caduta della Banca Italiana di Sconto si svolge nel quadriennio
1933-36 intercorrente tra la creazione dell' ente nel 1933, come ente
di emergenza per lo smobilizzo bancario, e il 1936 alla fine del
quale esso diviene ente permanente per la gestione di partecipazioni
in societa' per azioni di diritto comune. Nel nostro ordinamento, per
effetto dell' intervento, avvengono tra l' inizio e la fine del
quadriennio i seguenti principali mutamenti: le tre maggiori banche
non sono piu' capogruppo di imprese avendo trasferito all' IRI le
loro partecipazioni azionarie e creditizie; la Banca d' Italia viene
rimborsata dei prestiti da essa fatti, a partire dal 1922 agli enti
di salvataggio che avevano preceduto l' IRI e alle banche
immobilizzate; nel nuovo sistema di rapporti non si fara' piu'
ricorso alla Banca d' Italia per finanziare il possesso di
partecipazioni, dovendo l' IRI finanziarsi direttamente sul mercato
oppure con il ricavo di immobilizzi; sono state accertate e coperte
dal Tesoro dello Stato le perdite accumulatesi a seguito degli
interventi nel sistema bancario che si erano iniziati nel primo
dopoguerra e si erano protratti per un dodicennio; con l' IRI si e'
creata una holding che, pur collocata nella sfera pubblica, e'
ordinata in modo da tenere le societa' controllate in economia di
mercato; il sistema creditizio viene sottoposto con la legge del 1936
a una penetrante disciplina, disciplina che si basa sul fatto che l'
attivita' di credito delle banche di deposito si svolge in gran parte
al di la' del credito commerciale (o a breve scadenza). Questo
complesso di operazioni costituisce una vera e propria riforma; essa
chiude la prima fase della industrializzazzione italiana, che,
iniziatasi, a quanto generalmente si stima, 40/45 anni prima, aveva
avuto dopo, tra il 1914 e il 1932, e quindi per diciannove anni, un
andamento piuttosto anormale: guerra, crisi e inflazione postbellica,
conseguenze dopo il 1926 di quota novanta e dopo il 1922 della grande
crisi. Tanto piu' che si chiude, poi nel 1936 la prima fase della
nostra industrializzazione, in quanto l' ordinamento che giunge a
compimento in quell' anno vige nelle grandi linee ancor oggi dopo
aver superato nel corso di altri quarantacinque anni, la catastrofe
bellica, i profondi mutamenti istituzionali ad essa seguiti e aver
poi fronteggiato i nuovi problemi sollevati dell' impetuoso progresso
economico avutosi da noi negli scorsi decenni.
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