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| IDG820600725 | |
| 82.06.00725 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Saba Mario Alberto
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| Le banche al servizio della giustizia
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| Banca borsa tit. cred., an. 34 (1981), fasc. 3, pt. 1, pag. 365-368
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D18124
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| Le dimensioni economiche delle attivita' criminose vanno di giorno in
giorno aumentando e le banche sono diventate le presunte
indispensabili intermediarie di molti illeciti. Le indagini
deiGiudici si indirizzano pertanto sempre piu' spesso verso le banche
e sempre maggiore e' il numero dei dipendenti bancari addetti ad una
continua e faticosa ricerca di notizie e di dati richiesti dalla
Magistratura. L' A. si domanda sino a che punto la banca sia tenuta
ad eseguire ordini che esigono prestazioni di lavoro complesse e
prolungate, che intralciano la sua attivita' e che c omportano un
onere di spese sovente assai gravoso. Premesso che le aziende di
credito non intendono negare in alcun modo la loro collaborazione
alla Magistratura, parrebbe - secondo l' A. che sussista tra le parti
una incomprensione, che rende tale collaborazione particolarmente
difficile ed onerosa. Le Autorita' inquirenti non si rendono molte
volte conto della quantita' di lavoro che occorre per soddisfare
certe loro richieste e degli inconvenienti che possono derivarne,
mentre si ha il sospetto che chiedano piu' di quanto ad esse occorra
e piu' di quanto le banche possano dare. Di qui, a detta dell' A., la
necessita' d' un incontro e d' un chiarimento, al fine di evidenziare
le reciproche esigenze e possibilita'. Perche' le banche desiderano
collaborare con la Giustizia e, forse, possono anche darle piu' di
quanto essa chieda; ma i Giudici, a loro volta, non debbono chiedere
l' impossibile o piu' di quanto strettamente necessario.
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| Ist. per la documentazione giuridica - Firenze
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