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| IDG820900206 | |
| 82.09.00206 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Grevi Vittorio
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| Il problema della lentezza dei procedimenti penali: cause, rimedi e
prospettive di riforma
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| relazione predisposta per il seminario su "La verifica delle teorie
penali alla luce del processo e della prassi: problemi e
prospettive", Siracusa, Istituto superiore internazionale di scienze
criminali, ottobre 1980
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| Giust. pen., an. 86 (1981), fasc. 10, pt. 3, pag. 585-606
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| D02307; D50414; D6000; D68
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| Le cause della lentezza dei procedimenti penali risiedono sia nella
insufficienza delle strutture giudiziarie, sia nella enorme
dilatazione della "domanda" di giustizia penale. Sotto questo secondo
profilo, l' A. propone alcuni correttivi, quali l' istituzione del
giudice unico, la depenalizzazione di alcuni illeciti, l' estensione
della perseguibilita' a querela di parte per delitti di lieve
entita', l' allargamento dell' operativita' dell' oblazione (con
alcuni limiti). Su un piano piu' spiccatamente processuale, auspica
inoltre il venir meno dell' obbligatorieta' dell' azione penale in
rapporto a reati meno gravi, e un limite alla facolta' di proporre
impugnazioni e di chiedere la rinnovazione del dibattimento in
appello, e la differenziazione dei riti processuali, riservando
quello ordinario ai reati piu' gravi o di piu' difficile
accertamento. Sotto quest' ultimo aspetto, in particolare, ritiene
che si potrebbe concedere una diminuzione della pena edittale all'
imputato che acconsente a che si proceda nei suoi confronti con il
rito direttissimo. In riferimento poi al progetto di nuovo codice di
procedura penale, sostiene che con l' udienza istruttoria preliminare
si potrebbe addirittura arrivare ad una sentenza "anticipata" in
questa sede, senza dover necessariamente giungere al dibattimento, e
riservando quest' ultimo ai casi di piu' difficile soluzione.
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| art. 13 Cost.
art. 24 comma 2 Cost.
art. 27 comma 2 Cost.
art. 112 Cost.
art. 162 c.p.
l. delega 3 aprile 1974, n. 108
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