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14368
IDG791300029
79.13.00029 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
scalia vito; (a cura di contu ignazio)
scalia: "stato di guerra"
Gente, (1978), (1 aprile),
d187; d542
(Sommario: "le brigate rosse si dichiarano in guerra con lo stato", dice l' esponente democristiano: "ebbene, applichiamo loro il codice militare". "cellule "impazzite" del comunismo")
l' a. ritiene doverosa l' applicazione del codice penale militare di guerra contro i sovvertitori delle istituzioni dello stato. ingiusto, secondo l' a., sarebbe mettere in pericolo la vita dei cittadini. l' a. evidenzia l'inadeguatezza dei codici vigenti di fronte allo stato diguerra proposto dalle brigate rosse. queste sono composte da emarginati e frustrati che si sono dati ad un comunismo esasperato basato sulla lucida violenza nel tentativo di dimostrare la propria superiorita' sullo stato. l' a. afferma che per far fronte alla situazione e' necessario creare un clima di fiducia nell' opinione pubblica nei confronti delle istituzioni, e mettere le forze dell' ordine in condizione di intervenire con le armi senza timore di incorrere in procedimenti penali al pari dei cittadini comuni. la dc, aggiunge l' a., intende porsi al servizio dello stato. l' a. conclude rilevando la necessita' di riformare i servizi segreti e porre le forze dell' ordine sotto un' unica direzione. (articolo tratto dalla rassegna stampa n. 14 del 7 aprile 1978, dal titolo: "lotta al terrorismo e difesa delle istituzioni", a cura dell' ufficio documentazione e stampa del senato della repubblica).
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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