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| IDG820600773 | |
| 82.06.00773 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Giaccardi Marmo Lucia
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| Societa' di fatto e societa' di capitali: una convivenza difficile
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| nota a Trib. Genova 26 ottobre 1979
Trib. Genova 13 giugno 1980
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| Giur. comm., an. 8 (1981), fasc. 6, pt. 2, pag. 993-1008
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D31371
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| Le due sentenze annotate riguardano la dichiarazione di fallimento di
un imprenditore individuale e il diniego di estensione di tale
fallimento ad altre persone fisiche in qualita' di (pretesi) soci di
fatto. Il quadro che emerge dalle due decisioni, osserva l' A., e'
definibile in questi termini: da un lato la societa' di capitali non
comunica la propria insolvenza a chi ne ha l' effettivo dominio, ma
costui risponde in proprio, come imprenditore autonomo, quando non
abbia avuto la cautela di restare al coperto; dall' altro lato chi ha
operato insieme all' imprenditore fallito non risponde con il proprio
patrimonio se si e' servito dell' etichetta di una o piu' societa' di
capitali. Il filone giurisprudenziale in cui si inseriscono le
decisioni annotate risponde non solo ad una logica protezionistica
nei confronti degli imprenditori-ombra, ma mira anche a garantire l'
affidamento che i creditori possono e debbono fare sul patrimonio
delle proprie debitrici, rendendo questo il piu' possibile
insensibile ai dissesti di altre imprese piu' o meno remotamente
collegate. V' e' da chiedersi, pero', osserva l' A., se questo tipo
di tutela trovi sempre e comunque giustificazione o se non si renda
necessario, da parte della magistratura, un salto di qualita' in
direzione di una effettiva verifica circa la natura sostanziale dei
rapporti di collaborazione economica.
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| art. 147 l. fall.
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| Ist. per la documentazione giuridica - Firenze
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