| Sulla questione della P2 il Consiglio di Stato, richiesto di un
parere dal Comitato Amministrativo di inchiesta della Presidenza del
Consiglio, ha sentenziato che l' art. 212 del Testo Unico di pubblica
sicurezza del 1931, che pone il divieto di appartenenza a societa'
segrete per i pubblici dipendenti, non e' caduto in desuetudine, ne'
e' da considerarsi incostituzionale. Infatti, sostiene il Consiglio
di Stato, anche se la Costituzione nel suo complesso rappresenta l'
atto fondamentale con cui l' ordinamento giuridico italiano ha inteso
cancellare il passato fascista, nel merito della appartenenza a
societa' segrete vi e' una strana coincidenza tra normativa fascista
e normativa costituzionale, nel senso che anche l' art. 18 Cost.
dichiara illegittime le societa' segrete. Inoltre, poiche' tale norma
costituzionale rimanda, per la concreta applicazione, a leggi e
regolamenti mai intervenuti, appare ovvio al Consiglio di Stato, che
l' unica norma ancora valida e applicabile in materia, e' appunto l'
art. 212 del Testo Unico. Per quanto concerne le sanzioni
applicabili, tuttavia, il Consiglio di Stato sostiene che il rinvio
operato dal Testo Unico alle leggi dello Stato per quanto riguarda il
procedimento, sia un "rinvio formale" per cui si applica la normativa
attualmente vigente, anche se posteriore nell' anno di emanazione: da
cio' consegue che, per ciascuna categoria di dipendenti statali
(militari, insegnanti, impiegati ecc.) si dovra' ricorrere alle leggi
specifiche per individuare l' organo competente e il procedimento da
seguire nel processo disciplinare. Infine il Consiglio di Stato
ritiene che la parte del Testo Unico che determina le sanzioni per l'
infrazione di appartenenza a societa' segreta e' (questa si')
incostituzionale perche' prevede sanzioni rigide, contrarie alla
Costituzione, che stabilisce, al contrario, che le sanzioni siano
graduabili: per cui anche le sanzioni saranno rilevate dalla
legislazione vigente attualmente in tema di disciplina, ancorche'
posteriore al testo costituzionale. L' A. della nota riporta, oltre
che il proprio contributo, tutti i documenti governativi sulla
questione P2.
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