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| IDG821200103 | |
| 82.12.00103 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Mor Gianfranco
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| Elezioni amministrative e principio di uguaglianza tra le lungaggini
del Parlamento e lo schematismo della Corte Costituzionale
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| nota a C. Cost. 26 febbraio 1981, n. 35
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| Regioni, an. 9 (1981), fasc. 3-4, pag. 768-790
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D02102; D548
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| La sentenza annotata scaturisce dall' eccezione di
incostituzionalita' (ex art. 3 Cost.) dell' art. 49 l. 16 maggio
1956, n. 493 (poi trasfuso nell' art. 119 Testo Unico per l' elezione
della Camera dei Deputati). Secondo l' A., dall' esame della sentenza
in oggetto risalta il modo di argomentare e lo stile seguito dalla
Corte nel valutare l' ammissibilita' delle questioni prospettate
nelle ordinanze di rimessione. La Corte ha, infatti, individuato la
questione sostanziale nell' art. 119 del Testo Unico della Camera dei
Deputati, escludendo che fossero ammissibili le questioni di
costituzionalita' prospettate contro altre norme o contro lo stesso
art. 119 sotto altri profili che non fossero quelli ex art. 3 Cost..
Qualche perplessita', secondo l' A., puo' essere avanzata in ordine
alla seconda parte della sentenza riguardante la questione relativa
alla costituzionalita' di diverse discipline per le elezioni
politiche e per quelle amministrative. L' A. commenta la posizione
assunta dalla Corte, valutandone l' approccio metodologico alla luce
dell' antecedente giurisprudenza della Corte stessa. In conclusione
l' A. nota che la disciplina che la Corte non ha voluto rimuovere con
la sentenza in oggetto, e' stata invece eliminata dalla l. 30 aprile
1981, n. 178.
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| C. Cost. 18 aprile 1967, n. 45
C. Cost. 23 luglio 1980, n. 121
art. 3 Cost.
l. 30 aprile 1981, n. 178
l. 13 marzo 1980, n. 70
art. 119 d.p.r. 30 marzo 1957, n. 361
art. 49 l. 16 maggio 1956, n. 493
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