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Documento


143762
IDG820600585
82.06.00585 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Ippolito Franco
Prevenzione e repressione per la sicurezza del lavoro in un' area industriale del Mezzogiorno: l' esperienza della Pretura penale del lavoro di Taranto
relazione al Convegno su "Tutela della salute dei lavoratori, organizzazione giudiziaria e attivita' di prevenzione" organizzato dal Centro Nazionale di Studi di diritto del lavoro, Napoli, 29-31 maggio 1981
Riv. giur. lav. prev. soc., an. 32 (1981), fasc. 7, pt. 4, pag. 457-471
(testo con tabelle e/o grafici)
D777; D6101; D541
Dopo l' esposizione di alcuni dati statistici che dimostrano le allarmanti dimensioni assunte dal fenomeno degli infortuni sul lavoro nella provincia di Taranto, l' A. esamina la metodologia di intervento dei giudici penali. Non potendo fare affidamento sulla "deterrenza" delle sanzioni penali, la magistratura ha privilegiato gli strumenti processuali, in particolare l' art. 219 c.p.p. e l' utilizzazione dell' oblazione, cui l' imputato viene ammesso condizionatamente alla rimozione della situazione di pericolo. Nelle ipotesi in cui le imprese non hanno accolto le sollecitazioni contenute nei provvedimenti di cui all' art. 219 c.p.p., i giudici hanno fatto ricorso a strumenti piu' incisivi (ordini di sequestro, di chiusura di interi reparti, ecc.). L' A. conclude la propria relazione con alcune osservazioni circa la gravissima situazione nel campo degli appalti.
art. 219 c.p.p.
Ist. per la documentazione giuridica - Firenze



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