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| IDG820900151 | |
| 82.09.00151 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Riz Roland
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| La teoria generale del reato nella dottrina italiana. Considerazioni
sulla tripartizione
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| relazione tenuta al Max-Planck-Institut fur auslandisches und
internationales strafrecht di Friburgo, 20 febbraio 1981
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| Indice pen., an. 15 (1981), fasc. 3, pag. 607-621
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D501; F425; D5016
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| Premesso che cinquant' anni fa il tema dell' analisi degli elementi
del reato (bipartizione - tripartizione) aveva animato il dialogo ed
intensificato i rapporti fra la dottrina italiana e quella tedesca,
l' A. riesamina la disputa, alla luce della dottrina piu' moderna e
della giurisprudenza, concludendo nel senso della relativita' della
teoria generale del reato anche se, proprio la consapevolezza di
questa relativita', porta i fautori della tripartizione a ritenere
che essa costituisca un metodo esemplare nell' analisi degli elementi
del reato rendendo possibile una sistematica piu' ampia e dettagliata
e, quindi, una visione piu' chiara del fatto illecito. L' obiezione,
poi, che la concezione dualistica dell' antigiuridicita' tolga molto
in chiarezza alla teoria generale del reato non convince, sia perche'
gli aspetti soggettivi ed oggettivi dell' antigiuridicita' non
possono essere smentiti dal punto di vista del diritto positivo, sia
perche' questa concezione dualistica (dell' antigiuridicita') serve
anche a superare molti degli ostacoli che la teoria della
tripartizione trova nel suo cammino quando considera l'
antigiuridicita' sotto una visuale solo soggettiva ovvero solo
oggettiva.
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| art. 5 c.p.
art. 50 c.p.
art. 52 c.p.
art. 53 c.p.
art. 54 c.p.
art. 56 c.p.
art. 59 c.p.
Cass. sez. un. pen. 29 maggio 1972, n. 3821
art. 6 n. 2 Conv. Eur. Dir. Uomo
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