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143919
IDG820400086
82.04.00086 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Stella Federico
La tutela penale della societa'
Iustitia, an. 34 (1981), fasc. 4, pag. 320-336
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D5101; F4251; D542; D5030; D6113; D6149; D6111; D644
L' A. esamina la legislazione antiterroristica degli ultimi anni del nostro paese per accertare se essa sia riuscita a soddisfare le esigenze di sicurezza della "gente comune" con quelle di una risposta reale a determinate forme di criminalita' comune e politica. Nega che il solo ricorso all' aumento progressivo delle pene possa consentire il raggiungimento dell' obiettivo della prevenzione generale dei reati, mentre ritiene efficace ai fini della prevenzione la scelta compiuta dal legislatore di promettere diminuzioni di pena per i c.d. terroristi pentiti. Esamina alcuni aspetti particolari della legislazione antiterroristica, tra cui l' aggravante generale del "fine di terrorismo o di eversione dell' ordine democratico", le nuove figure di reato come il sequestro di persona a scopo terroristico o di eversione e l' associazione per le medesime finalita', esponendo un giudizio sostanzialmente positivo sull' efficacia di tale normativa e sulla sua correttezza costituzionale. Giudica positivamente anche le nuove norme processuali per quanto riguarda la piu' gravosa disciplina della carcerazione preventiva, la perquisizione per edifici o blocchi di edifici. Solleva, invece, dubbi sulla correttezza costituzionale del "fermo di polizia". Conclusivamente sostiene la necessita' che la legislazione speciale contro il terrorismo non deve tendere a penetrare durevolmente nell' intero sistema penale che, al contrario, deve riprendere il processo di rinnovamento sul piano sostanziale con la depenalizzazione dei reati minori, sul piano processuale con il rafforzamento delle garanzie processuali, sul piano penitenziario con la considerazione piu' equilibrata delle garanzie costituzionali all' interno del carcere.
Centro diretto da G. Taddei Elmi - IDG Firenze



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