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| IDG821200184 | |
| 82.12.00184 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Caccin Riccardo
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| In tema di obbligo di astensione e di interesse privato in atti d'
ufficio
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| Nuova rass. legisl. dottr. giur., s. 2, an. 53 (1979), fasc. 3 (
febbraio), pag. 303-304
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D14211; D16102; D51113
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| L' obbligo di astensione dei consiglieri comunali che abbiano un
interesse proprio e personale o indiretto nell' affare di cui alla
deliberazione comunale si atteggia variamente nella pratica, ma si
puo' comunque affermare che l' obbligo sussista solo quando la
delibera sia di natura sostanziale e non quando si tratti di delibera
di mero accertamento. Per cio' che concerne la validita' della
deliberazione la giurisprudenza ritiene che sia sufficiente che i
consiglieri che si trovano in situazione di incompatibilita', si
astengano dal votare, mentre si ritiene necessario l' allontanamento
dall' aula durante la trattazione dell' affare. Tuttavia la mancata
astensione dal voto non importa, da sola, l' insorgere di
responsabilita' penale in capo al consigliere ma occorre che questi
alteri il funzionamento dell' azione amministrativa con una condotta
che, attiva o omissiva, introduca nell' interesse pubblico il proprio
interesse privato che altrimenti ne rimarrebbe escluso.
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| art. 290 r.d. 4 febbraio 1915, n. 148
art. 279 r.d. 3 marzo 1934, n. 383
art. 324 c.p.
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