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143957
IDG821100028
82.11.00028 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Daniele Luigi
Nota a CGCE 10 marzo 1981 (cause 3l e 71/80)
Foro it., vol. 105, an. 107 (1982), fasc. 1, pt. 4, pag. 26-28
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D87023; D8710; D87009; D91814
La sentenza in esame fornisce un' interessante interpretazione del potere del giudice nazionale di rivolgersi alla Corte di Giustizia delle Comunita' Europee ai sensi dell' art. 177 Tr. CEE: la Corte di Giustizia, infatti, con un orientamento equilibrato e condivisibile, sottolinea la piena discrezionalita' del giudice nazionale nel decidere in quale stadio del procedimento rivolgersi alla Corte comunitaria per un' interpretazione di diritto comunitario, ma mette anche in rilievo l' opportunita' di una coscienziosa autolimitazione del giudice nazionale; solo cosi' la collaborazione puo' risultare proficua. Per quanto riguarda l' ammissibilita' di provvedimenti nazionali nei settori di competenza delle organizzazioni comuni dei mercati agricoli, la Corte di Giustizia ribadisce un orientamento ormai costante: non la esclude in assoluto, ma ritiene necessario verificare la compatibilita' di ogni provvedimento con la disciplina comunitaria.
art. 177 Tr. CEE
Ist. dir. internazionale - Univ. FI



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