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144103
IDG821000156
82.10.00156 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
croxatto gian carlo
m. caratozzolo, m. perrone, societa' ed enti non residenti nella imposizione diretta, roma, ed. buffetti, 1976, pp. 303
Dir. prat. trib., an. 48 (1977), fasc. 2, pt. 1, pag. 474-476
d2123; d220; d3127; d23071; d23070; d260
l' a. osserva che con la riforma tributaria e' stata ridisciplinata l' imposizione del reddito delle societa' e degli enti non residenti, fermo restando il principio generale secondo cui i non residenti sono tassabili solo per i redditi prodotti nel territorio dello stato. nel segnalare come l' opera in rassegna non si limiti ad un' esposizione organica della nuova normativa, ma ne fornisca altresi' i criteri interpretativi, l' a. svolge un' analisi critica di alcuni punti specifici della trattazione. in ordine alla definizione del concetto di stabile organizzazione l' a. ritiene che alla stregua della legislazione interna italiana la nozione coincida con quella di installazione fissa a mezzo della quale la societa' non residente svolge la sua attivita' (genericamente d' impresa) e sia irrilevante la qualificazione di detta attivita'. critica pertanto la tesi, sostenuta nell' opera in rassegna con riguardo alle indicazioni emergenti dagli accordi internazionali sulla doppia imposizione stipulati dall' italia, secondo cui l' installazione fissa della societa' non residente puo' considerarsi ai fini fiscali stabile organizzazione solo se compie l' intero processo di produzione e distribuzione dei beni od interviene nella fase di vendita od almeno di fabbricazione. l' a. critica inoltre la configurazione dello stabile organizzazione come soggetto titolare di situazioni giuridiche, sostenendo che nel nostro ordinamento la stabile organizzazione e' considerata sotto un profilo oggettivo come strumento attraverso cui si svolge l' attivita' in italia del non residente. l' a. critica infine la tesi, accolta nella trattazione recensita, secondo cui ai fini della tassabilita' delle plusvalenze dei beni relativi alle attivita' commerciali esercitate nel territorio dello stato, anche se non conseguite attraverso la stabile organizzazione in italia, non e' necessario che i beni si trovino in italia; osserva che se la stabile organizzazione si definisce come il complesso organizzato dei beni mediante il quale si svolge nello stato l' attivita' della societa' non residente, non e' ipotizzabile che detti beni possano non trovarsi in italia.
Ist. dir. tributario - Univ. GE



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