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| IDG830600566 | |
| 83.06.00566 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Sassani Bruno
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| Per una chiarificazione della formula "cessazione della materia del
contendere"
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| Temi rom., an. 31 (1982), fasc. 3-4, pt. 1, pag. 505-514
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| (Bibliografia: a fine articolo o capitolo)
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| D4183
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| Premesso che con "cessazione della materia del contendere", formula
mutuata dal linguaggio della procedura amministrativa, si suole
designare una forma sui generis di conclusione senza decisione del
procedimento in nome di una sopravvenuta superfluita' dell'
accertamento della concreta volonta' della legge, l' A. osserva che
la giurisprudenza ha introdotto anche nella pratica del processo
civile tale figura, solo sommariamente elaborata dalla dottrina.
Trattasi quindi di un prodotto di "ragion pratica" progressivamente
impostatosi nell' usus fori nell' ultimo trentennio. L' A. si propone
quindi di chiarire se la cessazione della materia del contendere
tradisca un limite della sistematica tradizionale, e, dimostra che
sul piano teorico la risposta e' senz' altro negativa, per cui
ritiene opportuno indagare se si sia in presenza (come in effetti
dimostra) di un limite "pratico" connesso all' opportunita' di
eliminare effetti indesiderati conseguenti all' impiego delle
tradizionali forme del procedimento. Passa quindi in rassegna i vari
eventi generatori in cessazione della materia del contendere.
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| art. 306 c.p.c.
art. 307 c.p.c.
art. 55 l. 27 luglio 1978, n. 392
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| Ist. per la documentazione giuridica - Firenze
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