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| IDG830600463 | |
| 83.06.00463 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Mazziotti Fabio
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| La cessazione dell' attivita' dell' azienda e il licenziamento della
lavoratrice madre
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| nota a Cass. sez. lav. 26 marzo 1982, n. 1897
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| Riv. dir. lav., an. 2 (1983), fasc. 1, pt. 2, pag. 91-94
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D74701; D7774; D7063
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| La sentenza annotata riferisce che l' unica ipotesi di deroga al
divieto di licenziamento della lavoratrice madre e' la sussistenza di
una ragione inerente alla situazione aziendale, consistente nella
cessazione se non della intera azienda, almeno del ramo cui la
lavoratrice e' addetta. Ovviamente, annota l' A., fa capo al datore
di lavoro l' onere di provare che il licenziamento della lavoratrice,
nel periodo di "irrecedibilita'", sia avvenuto per una delle cause
consentite. Il datore di lavoro deve dimostrare, altresi', l'
impossibilita' di collocare la lavoratrice in un reparto diverso da
quello soppresso. L' A. precisa inoltre che, il reparto soppresso cui
era addetta la lavoratrice licenziata, per potere integrare un
oggettivo e giustificato motivo di licenziamento, deve essere
autonomo sotto il profilo produttivo dalla restante parte dell'
azienda, in maniera tale che sia assolutamente precluso l' esercizio
dell' attivita'.
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| art. 35 l. 20 maggio 1970, n. 300
l. 30 dicembre 1971, n. 1204
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| Ist. per la documentazione giuridica - Firenze
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