| Le prospettive del diritto di lavoro per gli anni '80 devono tener
conto della situazione di crisi che, presumibilmente, si protrarra' a
lungo. Ammesso questo, il "garantismo" deve essere confermato oppure
occorrera' attenuarne la rigidita'? Secondo l' A. nella attuale fase
economica di crisi, si rende indispensabile l'ampliamento ed il
rafforzamento di alcune garanzie, oggi insufficienti e vanificate. A
sostegno, l' A. indica alcuni esempi, tra cui: la messa in cassa
integrazione, che non e' soggetta ad alcuna regola fissa e consente
al datore di lavoro di scegliere, senza alcun criterio obiettivo, i
lavoratori da sospendere; i licenziamenti collettivi; le questioni
connesse alle societa' collegate. Altri esempi vengono indicati nelle
normative limitatrici di alcuni automatismi della contrattazione
collettiva per favorire i profitti, ma che si disinteressano della
destinazione di essi, come la l. 31 marzo 1977, n. 91. Le stesse
considerazioni possono essere fatte con riferimento alle leggi che
prevedono sovvenzioni, crediti agevolati, facilitazioni di ogni tipo
a favore delle imprese. L' A. ritiene che il diritto del lavoro per
gli anni '80 deve prevedere un rafforzamento del divieto di arbitrio,
una revisione profonda degli istituti giuridici attraverso i quali
sia possibile un controllo della origine e della destinazione del
profitto, la creazione di un nuovo e piu' coerente sistema di norme
finalizzate alla difesa dei livelli di occupazione.
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