| 145568 | |
| IDG830900302 | |
| 83.09.00302 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
| |
| Messina Rino
| |
| Che fine ha fatto l' insubordinazione?
| |
| | |
| | |
| | |
| | |
| nota a App. mil. 29 settembre 1982
App. mil. 10 giugno 1982
| |
| Foro it., an. 108 (1983), fasc. 2, pt. 2, pag. 65-70
| |
| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
| |
| D5512
| |
| | |
| | |
| | |
| | |
| L' A. prende spunto dalle due decisioni annotate per un esame della
situazione che si e' venuta a creare a seguito delle sentenze della
Corte Costituzionale che hanno dichiarato l' illegittimita' della
parte sanzionatoria degli artt. 186 e 189 c.p.mil.p., eliminando le
sfasature tra le ipotesi di insubordinazione contro superiore
ufficiale e non ufficiale. Esaminato criticamente l' orientamento
della Corte Costituzionale, l' A. affronta il tema della punibilita'
delle condotte violente, ingiuriose o minacciose verso un superiore,
constatato che le fattispecie di insubordinazione sono state
totalmente disattivate. Ritiene che, attualmente, le condotte
qualificabili precedentemente come insubordinate devono essere
investite dalle norme penali militari contro la persona "ut sic".
Sotto il profilo processuale la contestazione dell' accusa dovra',
sin dal promovimento dell' azione penale, avvenire ex artt. 222, 223,
226, 229 c.p.mil.p..
| |
| art. 186 c.p.mil.p.
art. 189 c.p.mil.p.
art. 222 c.p.mil.p.
art. 223 c.p.mil.p.
art. 226 c.p.mil.p.
art. 229 c.p.mil.p.
C. Cost. 24 maggio 1979, n. 26
C. Cost. 27 maggio 1982, n. 103
| |
| Centro diretto da M. Fameli - IDG Firenze
| |