| Recenti iniziative legislative ripropongono la vexata quaestio dell'
esercizio della psicoterapia da parte di figure eteronome alla
professione medica, caratterizzandosi, rispetto al passato, con la
volonta' politica di dare ordinamento alla materia istituendo un albo
professionale riservato ai laureati o agli specialisti in psicologia.
Ricordata l' inscindibilita' del rapporto tra soma e psiche, l' A. si
propone di identificare la natura dell' atto psicoterapeutico, la
figura dell' esercente la psicoterapia nei suoi requisiti culturali e
professionali, nonche' l' universo morboso che costituisce oggetto
della prestazione psicoterapeutica: dalla predetta ricognizione
deriva che le problematiche inerenti la pratica psicoterapeutica
involgono aspetti di competenza esclusivamente medica e presuppongono
una formazione culturale peculiarmente medica, avuto riguardo ai
momenti diagnostici e discriminativi che necessariamente precedono la
scelta e l' attuazione di una corretta psicoterapia. Infine, l' A.
esamina - ritenendolo insufficiente - il denominatore culturale
comune alla gran parte degli eterogenei operatori attualmente attivi
nel campo della psicoterapia, rilevando peraltro lacune specifiche
anche nell' iter formativo degli psicologi. Rimangono, infine,
irrisolti non lievi problemi giuridici in materia di responsabilita'
professionale, che attengono ad un' azione definitoria da parte del
legislatore.
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