| 145721 | |
| IDG820400293 | |
| 82.04.00293 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
| |
| Amato Salvatore
| |
| Metodo e uso del metodo nel formalismo giuridico
| |
| | |
| | |
| | |
| | |
| | |
| Riv. intern. filos. dir., s. 4, an. 58 (1981), fasc. 3, pag. 373-390
| |
| | |
| F7
| |
| | |
| | |
| | |
| | |
| Nella scienza giuridica si puo' osservare sovente una tendenza a fare
coincidere il metodo con l' uso del metodo. Grozio (giusnaturalismo)
collegava mediante l' evidenza 'prova' e 'nozione' cioe' empiria e
razionalismo. Tale identificazione, all' origine involontaria, e'
conseguenza della confusione tra teoria e metodo: il metodo e' sia
strumento di analisi e sia strumento di qualificazione giuridicamente
rilevante, descrittivo e prescrittivo si fondono. Anche nel
positivismo e' difficile differenziare il metodo dall' uso del
metodo. Un tentativo di ridurre in termini essenziali il formalismo
e' quello compiuto da M. Jori quando parla del c.d. formalismo
pratico. Esistono due caratterizzazioni del formalismo uno moderato e
l' altro estremista. La tecnicizzazione del pensiero giuridico si
riduce ad un ridimensionamento del diritto in quanto si confonde
teoria e ideologia, metodo e uso del metodo. Anche la Grundnorm
Kelseniana e' sia lo strumento per ridurre ad unita' il sistema
normativo (ipotesi descrittiva della possibilita' di ridurre il
materiale empirico in termini giuridici), sia l' elemento fondante il
sistema (cioe' la finzione logicamente necessaria per la costruzione
di una teoria scientifica del diritto). La dimensione tecnica
confonde descrizione e prescrizione, oggetto di rilevazione giuridica
e soggetto di qualificazione e quindi metodo e uso del metodo.
| |
| | |
| Centro diretto da G. Taddei Elmi - IDG Firenze
| |